Verona by Night, una raccolta work in progress dove raggruppare gli scatti notturni della mia città
Verona, di notte
La notte Verona ha un fascino davvero unico. La vista dalla terrazza della città, le torricelle, è notevole, dallo svettare del campanile di S. Anastasia sul primo piano, a torre dei Lamberti più centrale a quell’arco di ponte di Castelvecchio; mentre l’Adige scorre tranquillo..
Unione manuale di 3 scatti verticali da treppiede, Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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Ponte pietra.
Il più antico ponte di Verona sul fiume Adige, l’unico rimasto dell’epoca romana. Distrutto dai soldati tedeschi in ritirata e ricostruito, pietra per pietra. È visibile colle San Pietro e l’edificio che sovrasta Teatro Romano. Anche qui l’Adige, come sempre scorre tranquillo e offre uno specchio alle luci della città.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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Ponte pietra, dettaglio delle arcate.
Le pietre bianche sono quelle originali del I sec, la parte in mattoni centrale è frutto di un restauro di epoca Veneziana (1500). Il 25 Aprile del 1945 le truppe tedeche lo fecero saltare, cliccando qui è visibile l’immagine di ciò che ne rimase. La ricostruzione iniziò negli anni 50, recuperando quanto più possibile le pietre finite sul fondo del fiume.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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Il campanile di Santa Maria Matricolare
meglio conosciuto come Duomo di Verona (VIII sec), incorniciato dai cipressi delle Torricelle. In basso alcune rovine di Teatro Romano e l’ultima arcata di ponte pietra in direzione “Sotoriva”, zona della città ricca di taverne e ristoranti piuttosto frequentata.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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San Giorgio in Braida, X sec.
Luogo forse poco conosciuto dove sono custodite numerose opere d’arte rinascimentale. L’imponente cupola venne progettata dall’architetto veronese Michele Sanmicheli, Il campanile, incompiuto, venne ideato e costruito dal suo discepolo Bernardino Brugnoli. Sono state fatte diverse congetture sul perché i lavori sul campanile non furono mai portati a termine; si racconta che non si intendesse superare per altezza la Torre dei Lamberti, che rimane l’edificio più alto dell’intera città.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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Castelvecchio, prospettiva sul ponte fortificato.
Le linee dell’immagine convergono direttamente sull’imponente mastio, possente per la sua struttura laterizia, compatta e priva di distacchi. In epoca absburgica questa torre ospitò la stazione del telegrafo ottico militare, necessario per permettere la comunicazione con la rete di segnalazione istituita tra le fortezze del Quadrilatero. Anche il ponte fortificato scaligero venne ricostruito dopo la distruzione nazista del 45, ed ancora oggi si impone all’osservatore come un capolavoro d’arte: l’elemento funzionale della sicurezza militare, materializza nell’architettura un’opera di assoluto valore paesistico, capace, per sé stessa, di imprimere al paesaggio urbano un indimenticabile carattere.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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El Liston
Listòn è una parola veneta utilizzata in varie città del Veneto, nelle aree limitrofe e negli antichi possedimenti veneti, per indicare un particolare luogo della città, generalmente una piazza o parte di essa. Il termine listòn indica le lunghe lastre di trachite utilizzate per la pavimentazione delle piazze: da esso deriva la locuzione “far el liston”, che significa appunto “passeggiare per la piazza”. La coreografica panchina, a forma di cuore, ricorda che Verona è conosciuta come la città dell’amore, grazie a William Shakespeare che qui ha voluto ambientare la tragica vicenda di Romeo e Giulietta, nota in tutto il mondo.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
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Castelvecchio, alle prime luci dell’alba.
Il complesso di Castelvecchio, a Verona, è sicuramente una delle mete turistiche più ambite e interessanti, uno dei monumenti più maestosi della città. Inizialmente, Castelvecchio di Verona, aveva il nome di San Martino in Aquaro, nome da ricondurre alla vicinanza al canale e al ponte che sovrasta il fiume Adige. Prese il nome moderno quando i Visconti, sulla cima della collina di San Pietro, fecero costruire un nuovo castello di notevole grandezza e importanza.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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La Stella Cometa
Presente dal 1984 nel periodo delle feste, simbolo del Natale scaligero, la stella di Verona è divenuta oramai una vera e propria tradizione per i cittadini veronesi e per i turisti che la vengono ad ammirare da ogni parte del mondo. Progettata dall’Architetto Rinaldo Olivieri congiunge l’anfiteatro dell’Arena con piazza Bra, è alta 70 metri e lunga 82 con le punte che arrivano fino ai 22 metri: per realizzare quest’opera sono state necessarie 80 tonnellate di acciaio e ben 2.500 bulloni. Originariamente progettata per essere allestita una sola volta, molto criticata all’inizio, la cittadinanza l’ha fatta in qualche modo propria e ha continuato ad essere allestita nella piazza centrale della città, Piazza Bra. Una copia in miniatura della Stella di Verona è stata donata a Papa Giovanni Paolo II ed agli ex Presidenti Gorbaciov e Reagan, a testimonianza del forte messaggio di pace che porta con se.
Canon EOS 6D, 24/105mm f/4L.
Immagine del progetto “Verona by Night” presente nella galleria Black’nWhite
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